Rewilding trofico: la reintroduzione di queste nove specie animali può mitigare la crisi climatica

Specie animali che possono fare davvero la differenza
Gli animali giocano un ruolo significativo nella regolazione del clima
Maggiore attenzione alla conservazione delle piante rispetto al ripristino degli animali
L'importanza della fauna
Aumento dello stoccaggio del carbonio
Gli animali di media e grande taglia svolgono una funzione importante negli ecosistemi
I ruoli funzionali della fauna selvatica
Rewilding trofico
Nove specie selvatiche chiave
Specie marine
Specie terrestri
Un aiuto prezioso
Potenziale non sfruttato
Il rewilding contribuirebbe al 95% del fabbisogno annuale
Pensiamo che gli animali siano minacciati dal cambiamento climatico...
Ma in realtà il cambiamento climatico è minacciato dagli animali!
Soluzioni per il futuro
Specie animali che possono fare davvero la differenza

La reintroduzione di nove specie concrete di animali selvatici potrebbe essere la chiave per mitigare gli effetti globali del cambiamento climatico: lo conferma uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Yale.

Gli animali giocano un ruolo significativo nella regolazione del clima

Come osservano i ricercatori, gli animali hanno sempre svolto un ruolo importante nella regolazione degli ecosistemi, un ruolo che è stato però trascurato quale possibile soluzione ai problemi climatici, a favore di interventi incentrati sullo stoccaggio del carbonio attraverso la conservazione delle piante.

Maggiore attenzione alla conservazione delle piante rispetto al ripristino degli animali

Gli animali terrestri, i mammiferi marini e i pesci possono contribuire ad aumentare le capacità di immagazzinamento del carbonio tanto quanto la conservazione delle piante. Gli autori dello studio hanno fornito esempi dettagliati per dimostrare la loro teoria.

L'importanza della fauna

Citando uno studio del 2017 sul modo in cui la diversificazione dei mammiferi abbia influenzato il ciclo del carbonio nelle foreste tropicali della Guyana, i ricercatori dell'Università di Yale hanno dimostrato che le aree abitate da mammiferi quasi sempre ottengono migliori risultati in termini di stoccaggio di carbonio rispetto alle aree costituite esclusivamente da specie arboree.

Aumento dello stoccaggio del carbonio

Dallo studio è emerso che, quando il numero di specie arboree è passato da 10 a 70, lo stoccaggio del carbonio negli alberi e nel suolo è aumentato da 3,5 a 4 volte; ma quando il numero di specie di mammiferi è passato da 5 a 35 nelle stesse aree boschive, l'immagazzinamento di carbonio è aumentato da 4 a 5 volte.

Gli animali di media e grande taglia svolgono una funzione importante negli ecosistemi

"Questo aumento dello stoccaggio del carbonio è attribuibile a una varietà di specie animali di media e grande taglia che svolgono diversi ruoli funzionali negli ecosistemi", osservano i ricercatori dell'Università di Yale.

I ruoli funzionali della fauna selvatica

"Tra questi, la dispersione dei semi che favorisce la germinazione di alberi a seme grande con legno ad alto assorbimento di carbonio; la riduzione della competizione tra le piante grazie alla dieta erbivora; e un maggiore apporto di nutrienti al suolo e stoccaggio di carbonio organico", proseguono i ricercatori.

Rewilding trofico

La reintroduzione di specie animali in natura (una strategia ecologica conosciuta in gergo tecnico come "rewilding trofico") potrebbe rivelarsi uno dei mezzi naturali più efficaci per arginare gli effetti devastanti del cambiamento climatico qualora venisse adottato in tutti i continenti.

Nove specie selvatiche chiave

I ricercatori hanno individuato nove gruppi di specie selvatiche chiave, ciascuna con il proprio ruolo all'interno degli ecosistemi, la cui reintroduzione potrebbe essere tra le migliori soluzioni basate sulla natura per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.

Specie marine

Specie marine come gli squali, le lontre marine, le balene e i pesci oceanici potrebbero essere sfruttate per ridurre notevolmente i livelli di carbonio su scala globale.

Specie terrestri

Sulla terraferma, il rewilding di bisonti, elefanti, lupi grigi, buoi muschiati e gnu potrebbe avere un impatto drastico sulla quantità di carbonio che la savana africana o le praterie del Nord America sono in grado di catturare. Ciò aiuterebbe a limitare l'incremento della temperatura globale a meno di 1,5°C.

Un aiuto prezioso

Secondo Re:wild, un'organizzazione no-profit globale che si dedica alla protezione e al rewilding trofico degli animali più importanti della Terra, il ripristino di queste nove specie animali potrebbe contribuire a catturare fino a 6,41 miliardi di tonnellate di anidride carbonica all'anno.

Potenziale non sfruttato

"Esiste un enorme potenziale non sfruttato nel considerare la conservazione degli animali selvatici come una soluzione per il clima", ha affermato Oswald Schmitz, l'autore principale dello studio sul rewilding.

Il rewilding contribuirebbe al 95% del fabbisogno annuale

Una quantità così elevata di carbonio catturato rappresenterebbe all'incirca il 95% del fabbisogno annuale per raggiungere l'obiettivo di estrarre 500 miliardi di tonnellate di anidride carbonica dall'atmosfera entro il 2100.

Pensiamo che gli animali siano minacciati dal cambiamento climatico...

"In genere il cambiamento climatico è visto solo come una delle tante minacce che incombono sulle specie selvatiche", ha affermato Andrew Tilker, uno dei coautori dello studio sul rewilding trofico.

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Ma in realtà il cambiamento climatico è minacciato dagli animali!

"Ciò che abbiamo scoperto, tuttavia, è che la conservazione della fauna selvatica, che consente alle specie di svolgere i loro ruoli funzionali negli ecosistemi, offre un potenziale non sfruttato come soluzione al cambiamento climatico", ha aggiunto Tilker.

Soluzioni per il futuro

Tilker ha inoltre auspicato maggiori investimenti a favore delle iniziative di rewilding, che devono essere poste al centro del dibattito sui cambiamenti climatici, nonché il passaggio alle energie rinnovabili al fine di scongiurare gli effetti devastanti del riscaldamento globale.

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