Svolta clamorosa nell'inchiesta sul misterioso omicidio del presidente di Haiti

Inquietanti interrogativi sull'assassinato
Assassinato da un commando di mercenari
Chi ha ucciso il presidente di Haiti?
Il primo ministro è il principale sospettato
Una cinquantina di persone incriminate
Accusata
Ferita nell'attacco
La rinuncia di tre giudici
Arresti ingiusti?
Un testimone poco credibile
Un caso che sembra uscito da un film
L'ipotesi del tribunale statunitense
Il trono di spade nei Caraibi
Un colpo di stato?
Persino l'ex capo della Polizia Nazionale
Chi c'è dietro?
Potrebbe aggravare la crisi
Inquietanti interrogativi sull'assassinato

Il 7 luglio 2021 la popolazione di Haiti veniva scossa dalla notizia dell'omicidio di Jovenel Moïse, presidente della Repubblica dal 2017. Da allora sono emersi dettagli che, se confermati, rivelerebbero l'esistenza di un grave complotto nelle alte sfere del Paese caraibico.

Assassinato da un commando di mercenari

Stando al resoconto dell'accaduto fornito dalla BBC all'epoca, la casa di Moïse, imprenditore e membro del partito di centro-destra Tèt Kale, era stata assaltata da un gruppo di mercenari. Il presidente era morto a causa delle ferite provocate dai 15 spari ricevuti.

Chi ha ucciso il presidente di Haiti?

L'assassinio di Moïse, scrive il New York Times, è stato compiuto da un commando di colombiani assoldati a Miami. La vera incognita, però, è chi ci sia dietro l'omicidio del presidente.

Il primo ministro è il principale sospettato

La Reuters riporta che il principale sospettato dell'omicidio di Moïse è Ariel Henry, primo ministro di Haiti, che ha assunto la carica di capo di Stato ad interim.

Una cinquantina di persone incriminate

Tuttavia, a febbraio 2024 le autorità di Port-au-Prince hanno incriminato una cinquantina di persone per aver partecipato al complotto che ha portato all'uccisione di Jovenel Moïse. Una di esse è proprio Martine Moïse, la vedova del presidente di Haiti.

Accusata

Come riporta il New York Times, la vedova di Jovenel Moïse è accusata di essere complice dell'omicidio del marito.

Ferita nell'attacco

La moglie del presidente, rimasta gravemente ferita durante l'assalto, aveva affermato alla CNN poco dopo i fatti: «Dopo che hanno sparato al presidente, ho pensato: "È finita per entrambi". Ho chiuso gli occhi e mi sono detta: "Questo è il nostro ultimo giorno"».

La rinuncia di tre giudici

I dettagli dell'indagine sono stati rivelati in un rapporto di 122 pagine elaborato dal giudice Walther Wesser Voltaire che, come spiega l'agenzia di stampa AP, è il quarto giudice a occuparsi del caso, dopo la rinuncia di altri tre prima di lui che hanno temuto per la propria vita.

Arresti ingiusti?

La BBC riferisce che la vedova di Moïse, al momento non reperibile, ha parlato di "arresti ingiusti" e "persecuzioni senza fine" da parte del tribunale di Haiti.

Un testimone poco credibile

Il New York Times mette in evidenza alcune irregolarità nel rapporto del giudice e il fatto che il principale testimone contro Martine Moïse sia Joseph Badio, un agente del Ministero della Giustizia che è stato indicato come uno dei possibili ideatori dell'assassinio.

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Un caso che sembra uscito da un film

Parallelamente alle indagini del sistema giudiziario haitiano, un tribunale di Miami ha accusato 11 persone di cospirazione per l'omicidio di Jovenel Moïse, sei delle quali si sono dichiarate colpevoli.

Immagine: antoniocphoto / Unsplash

L'ipotesi del tribunale statunitense

Il tribunale statunitense, riporta France24, ipotizza che i cospiratori volessero sostituire Jovenel Moïse con il pastore evangelico haitiano-statunitense Christian Emmanuel Sanon.

Immagine: kiwihug / Unsplash

Il trono di spade nei Caraibi

Ma l'incriminazione di Martine Moïse non è l'unica ad aver sconvolto l'opinione pubblica. Il tribunale haitiano, infatti, ha presentato accuse anche contro l'ex primo ministro Claude Joseph, che avrebbe presumibilmente tentato di sostituire Moïse.

Immagine: samu3ld / Unsplash

Un colpo di stato?

Da parte sua, Claude Joseph ha puntato il dito contro l'attuale primo ministro Ariel Henry come il principale beneficiario della morte di Moïse. Secondo lui, Henry starebbe perseguitando i suoi rivali per attuare "un colpo di Stato", come riporta il Miami Herald.

Persino l'ex capo della Polizia Nazionale

Un altro imputato è Léon Charles, ex capo della polizia nazionale di Haiti, che attualmente dirige la rappresentanza della nazione caraibica presso l'Organizzazione degli Stati americani.

Foto: ianhutchinson92 / Unsplash

Chi c'è dietro?

Tuttavia, come fa notare la BBC, il lungo documento che accusa più di 50 persone di essere complici dell'assassinio di Jovenel Moïse non specifica chi sarebbe a capo del complotto.

Potrebbe aggravare la crisi

Tutto ciò potrebbe aggravare ulteriormente la situazione di forte instabilità in cui versa Haiti, uno dei Paesi più poveri del continente americano, come riporta l'Associated Press.

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